In diversi contesti può emergere la necessità di richiedere una riduzione del canone di locazione. Esploreremo in che circostanze tale richiesta è giustificata e le procedure appropriate per avanzarla in maniera efficace.
Quando Richiedere la Riduzione dell’Affitto
La richiesta di revisione del canone di locazione può essere avanzata dal locatario a fronte di circostanze inaspettate e significative, quali un licenziamento inatteso o l’attivazione della cassa integrazione. Questa misura si rende necessaria per adeguare il contratto alle mutate condizioni economiche del conduttore, garantendo equità e sostenibilità nel proseguimento del rapporto locatizio.
Non solo per cause legate alla sfera finanziaria, ma è altresì possibile sollecitare un adeguamento del canone qualora emergano criticità strutturali o funzionali dell’immobile non precedentemente identificate durante le fasi di sopralluogo. Tali anomalie, se non risolte, possono infatti compromettere la piena fruibilità e sicurezza del bene locato.
La modifica al canone può assumere una natura temporanea o permanente
-Temporanea: nel caso in cui il locatario subisca un ostacolo, sia esso lavorativo o di altra natura, che incide sulla sua capacità di adempiere al pagamento integrale del canone. Tale disposizione rimane valida fino al superamento delle difficoltà contingenti.
-Permanente: applicabile fino alla naturale scadenza del contratto di locazione, con l’obbligo, prima di un eventuale rinnovo, di formalizzare un nuovo accordo che rifletta l’ammontare aggiornato del canone di locazione.
In entrambi i casi, si richiede una negoziazione chiara e documentata tra le parti, finalizzata a garantire la continuità e la legalità del rapporto di locazione, nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Come Richiedere la Riduzione dell’Affitto
Per negoziare una riduzione del canone di locazione, non esiste un modulo standard da compilare né una procedura formale predefinita; tuttavia, è fondamentale avviare un dialogo costruttivo con il proprietario per concordare una riduzione equa del canone. È importante sottolineare che qualsiasi accordo deve ricevere l’esplicita approvazione del locatore. Come esempio è possibile fare riferimento a questo esempio di richiesta riduzione canone di locazione messo a disposizione sul sito Cittadino informato.com.
La diminuzione del canone può essere giustificata dalla presenza di difetti materiali o problemi evidenti che pregiudichino la vivibilità o la sicurezza dell’immobile a discapito del conduttore. Qualora il proprietario declini le richieste di intervento avanzate dal conduttore, quest’ultimo ha la possibilità di intraprendere azioni legali. In questa eventualità, un giudice valuterà le circostanze e potrà decretare un adeguamento del canone di locazione.
Durante il procedimento, è imperativo che l’inquilino continui a versare il canone precedentemente concordato fino alla sentenza del giudice. Non rispettare tale obbligo può comportare la perdita del diritto a qualsiasi riduzione del canone, e potenzialmente costringere l’inquilino a lasciare l’immobile.
Per comunicare all’Agenzia delle Entrate eventuali modifiche al canone di locazione di contratti attivi, è necessario utilizzare i servizi telematici offerti dall’ente. Specificatamente, deve essere compilato il modello RLI, che serve per la registrazione del contratto e eventuali modifiche successive. Questo assicura che tutte le variazioni siano formalmente registrate e riconosciute ai fini fiscali.