Indipendentemente dal tipo di contratto con cui si è stati assunti, ogni dipendete deve ricevere la busta, l’unico documento che riporta in dettaglio il denaro lordo e netto percepito, la posizione previdenziale e le tesse totali versate mensilmente allo stato.
Parte fissa e variabile
In ogni busta paga viene riportata la parte fissa e la parte variabile dello stipendio ricevuto.
La parte fissa è una quota già stabilita da accordi sindacali e, di conseguenza, riportata nei documenti ufficiali del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) nei quali può venir chiamata anche paga base, minimo contrattuale o minimo sindacale.
La parte variabile è definita tale perchè varia di valore a seconda del periodo dell’anno. Infatti aumenta e diminuisce a seconda che siano presenti: assegni familiari, assegni di indennità, straordinari, tredicesima e quattordicesima.
Tasse
La cifra esatta della tassazione alla quale è soggetto ogni lavoratore è calcolata in base allo scaglione di reddito di cui si fa parte.
Le tasse vengono detratte dall’importo ottenuto sottraendo le “ritenute previdenziali e gli assegni familiari” alla “retribuzione lorda e le addizionali comunali e regionali”.
Contributi
L’istituto di riferimento per la pensione dei lavoratori privati è l’INPS, per i lavoratori pubblici è l’INAIL.
Il datore di lavoro privato, deve, obbligatoriamente, versare mensilmente all’INPS la quota dovuta per la previdenza sociale; tale quota viene indicata e prelevata automaticamente dalla busta paga.
Nel caso di dipendenti pubblici, la quota viene prelevata a seconda del rischio e della pericolosità della mansione svolta dal lavoratore e versata all’INAIL.
TFR
A seguito della riforma previdenziale, il TFR non viene più indicato in busta paga.
Il lavoratore, però, può richiederne i dettagli al datore di lavoro in qualunque momento.