Con le obbligazioni strutturate, entriamo decisamente nell’ingegneria finanziaria più moderna, che offre al risparmiatore soluzioni di investimento apparentemente simili alle obbligazioni classiche, in realtà frutto di complicati misti.
Spesso, la miscela è composta di bond classici (in misura preponderante e, in genere, Ctz, ossia certificati a zero coupon, e di strumenti derivati, covered warrant su azioni, indici, cambi, materie prime, utilizzati sia al rialzo sia al ribasso. Per una descrizione più dettagliata è possibile fare riferimento a questa guida sulle obbligazioni strutturate su questo sito.
Se la scommessa sul derivato si rivelerà azzeccata, alla scadenza il risparmiatore si ritroverà con l’intero capitale iniziale, garantito dal Ctz, più l’eventuale plusvalenza originatasi con il derivato.
Questi prodotti, interessanti perché possono effettivamente generare ricchezza per il risparmiatore, sono offerti con crescente frequenza dagli istituti di credito alla propria clientela.
Alla quale, per lo più, si fa presente che non c’è alcun rischio, perché, se anche la scommessa di fondo si rivelasse errata, il capitale sarebbe comunque garantito al 100%. Ma, a questo punto, fate bene attenzione: chi si vede restituire 1 euro cinque anni dopo averlo investito, in realtà perde! Cosa perde? Ovviamente tutti gli interessi che avrebbe riscosso acquistando, ad esempio, un Btp quinquennale! In altre parole, nessuno menziona il cosiddetto “costo-opportunità”…
È vero che non siamo più in periodo di tassi a due cifre, ma rinunciare agli interessi per cinque anni equivale a una perdita del 16% circa… cosa che impedisce di definire questi prodotti “privi di rischio”…
Ma ipotizziamo di essere investitori testardi, e decidiamo per un sano “fai da te”, convinti di essere in grado di costruirci da soli un’obbligazione strutturata in piena autonomia…
I dati che seguono servono a costruire l’esempio. Il Ctz con scadenza 31.8.06 è quotato 95,168. Bene, lo acquistiamo, sapendo che a scadenza ci verrà restituito il valore nominale 100.
Quindi, spendendo 4.758,4 euro, siamo certi che a rimborso ne otterremo 5.000. La differenza fra 5.000 e 4.758,4 è pari a 241,6 euro.
Decidiamo di scommettere questi ultimi su un prodotto derivato: il future minilong Abn Amro, sottostante Mib30, scadenza giugno, strike 21000, alla quotazione corrente di 0,513.
Con 241,6 euro, ne acquistiamo un lotto di 470 pezzi e, alla scadenza del Ctz, se la borsa italiana sarà andata bene, raccoglieremo assai più di quanto abbiamo investito.
Se fossimo invece stati degli inguaribili pessimisti, avremmo potuto puntare su un derivato ribassista.