E’ già molto difficile trovare aziende che utilizzino correttamente gli strumenti del Web 2.0, figuriamoci un blog aziendale che sappia rispettare gli elementi base del corporate blogging.
Setaccio quotidianamente il Web con la speranza di trovare qualcosa di accettabile.
E’ chiaro che il ruolo del consulente in questo caso non deve limitarsi agli aspetti tecnici – tra l’altro sono alquanto noiosi – ma bisognerà saper coinvolgere e tirar fuori argomenti e spunti di conversazione verso soci e clienti.
Ho scritto svariati post dove spiego come dovrebbe essere impostato un blog aziendale, cosa dovrebbe raccontare, gli errori da evitare, i benefici riscontrabili dal blogging e tante altre cose che puoi scoprire tu stesso, attraverso le categorie.
Quindi, con questo articolo vorrei elencare cosa non mi aspetto di trovare in un blog aziendale. Quello che non vorrei mai vedere è:
una pubblicazione sporadica
linguaggio burocratese impostato sui termini aziendali
articoli centrati soltanto sugli aspetti positivi dell’azienda
un blogger anonimo: sarà l’amministratore? forse un impiegato? magari il manager? chi lo sa!
che parli soltanto di business, business e ancora business
che neghi la possibilità di commentare
nessuna risposta ai commenti dei lettori
sidebar zeppe di banner e annunci pubblicitari
articoli poco leggibili e privi di formattazione del testo
aspre critiche verso i competitors
articoli noiosi e banali
incapace di accogliere post di altri guest-blogger
nessun video implementato
nessun video di propria produzione: eventi, fiere, video interviste, spot, ecc.
nessun link verso risorse esterne
scarso utilizzo dei social network: Facebook, Friendfeed, Twitter, ecc.
Ci sono ancora un mucchio di cose. Il fatto è che quando leggo un blog aziendale cerco sempre di focalizzarmi sugli aspetti positivi, ma poi quasi inevitabilmente mi ritrovo a elencarne i difetti.