Data l’attuale situazione economica, chi ha un lavoro cerca di tenerselo stretto, almeno sulla carta. Perché esistono comportamenti che, se anche al lavoratore sembrano marginali, causano spesso attrito con l’azienda, portando spesso al licenziamento. Volete evitare di perdere il lavoro? Allora leggete con attenzione i 10 motivi che possono provocare l’addio al lavoro.
Scarsa produttività, il principale motivo che si nasconde dietro la bassa produttività è spesso di natura strettamente personale. Lasciare i propri problemi fuori dall’ufficio è difficile, ma indispensabile per non risentirne a livello professionale.
Lavorare male, lavorare non sempre significa produrre valore aggiunto. Molti infatti si danno da fare ma lavorano male, per mancanza di metodo o per carenza di professionalità.
Non avere un comportamento costruttivo, colleghi e superiori sono l’orizzonte quotidiano di ogni lavoratore, quindi creare un ambiente sereno è importante. Non sempre succede, e i conflitto sono dietro l’angolo, nonché causa primaria di licenziamento.
Dormire durante le ore di lavoro, fare le ore piccole la sera è diritto di tutti, ma se questo si riverbera negativamente sul proprio lavoro allora avete un problema. Concentrazione e attenzione se ne vanno in vacanza e non bastano litri di caffé se il sonno vi attanaglia.
Litigare e spettegolare, i pettegolezzi da ufficio esperienza comune in ogni azienda, ma è meglio tenersi fuori da questa dinamica, perché spesso le voci incontrollate provocano litigi, con conseguenze disastrose.
Rifiutare di eseguire un incarico, rifiutare di eseguirlo potrebbe mantenere integra la vostra dignità ma distruggerà la vostra carriera. Piuttosto cercate un compromesso con il vostro capo, motivando le vostre riserve.
Mentire sul curriculum, inventare qualifiche ed esperienze non vi salverà dalla prova dei fatti. Nel curriculum andrebbe valorizzato quel che avete invece di cercare di impressionare con bugie dalle gambe molto corte.
Questi comportamenti sono da evitare.