Una delle tattiche operative più semplici, tra quelle usate dagli speculatori che confidano nell’analisi tecnica,
consiste nel comperare un titolo quando RSI raggiunge valori di ipervenduto molto bassi, ovvero di
vendere un titolo quando RSI raggiunge valori di ipercomprato molto alti.
Tale tattica operativa può rivelarsi pericolosissima. Per fare un esempio, se è vero che il raggiungimento della
zona di ipervenduto significa una situazione anomala di debolezza da parte del titolo, che prima o poi il mercato
andrà a correggere; è anche vero che la permanenza in zona estrema può durare per un tempo indeterminabile.
Di conseguenza, è un grave errore ad esempio acquistare, immaginando un’automatica e immediata reazione
al rialzo, tutte le volte che il valore dell’oscillatore RSI segnala una situazione di ipervenduto toccando livelli molto
bassi. E viceversa.
Per evitare tale errore, alcuni suggeriscono una tattica operativa più prudente, che prevede di procedere all’acquisto (o alla vendita)
solo dopo l’uscita dell’oscillatore RSI dalla zona di ipervenduto (o di ipercomprato) ed il suo ritorno in zona neutra, vale a dire intorno
ad un valore di 50. Tale tattica, oltre che possibile fonte di costosi errori, è una grande stupidaggine.
Di fatto, l’oscillatore RSI in zona neutra – lo dice la parola stessa – fornisce dei segnali neutri circa l’opportunità di comperare o di
vendere. Inoltre, non esiste nessuna certezza del fatto che, una volta per esempio uscito dalla zona di ipervenduto e raggiunta la zona
neutra, un titolo continui a salire. Nulla al mondo, difatti, può impedire alle sue quotazioni di ridiscendere riportando l’oscillatore RSI in
zona di ipervenduto.
L’ideatore sostiene che supporti e resistenze hanno un significato anche nel grafico che riproduce l’oscillatore
RSI, tanto che possono essere efficacemente utilizzate per assumere delle posizioni nel mercato.
Inoltre, crede di individuare un chiaro segnale di cambiamento di tendenza quando nel
grafico dell’oscillatore RSI si forma una figura che lui chiama: “top failure swing”. Tale figura si forma quando,
in corrispondenza di un trend rialzista e di una lettura dell’indicatore superiore a 70, un massimo dell’indicatore
non riesce a superare il massimo precedente, mentre il minimo successivo supera al ribasso il minimo pre-
cedente.
Naturalmente, lo stesso procedimento si adotta per riconoscere un cambiamento di direzione nell’ambito di un
trend ribassista. In questo caso si parla di “bottom failure swing”, una figura che si forma
quando, in corrispondenza di un trend ribassista e di una lettura dell’indicatore inferiore a 30, un minimo del-
l’indicatore non riesce a superare il minimo precedente mentre il massimo successivo supera al rialzo il mas-
simo precedente.
Nella maggioranza dei casi i livelli dell’oscillatore RSI si muovono in sintonia con i prezzi. Talvolta, però, può
accadere che ad un massimo sul grafico a barre ( o a candele ) non corrisponda un massimo sul grafico
dell’oscillatore. In questo caso si parla di divergenza, una eventualità alla quale gli analisti tecnici attribuiscono
il significato di indicare un “malessere” del mercato.
Tale malessere, sempre secondo gli analisti tecnici, può segnalare: un indebolimento della tendenza in atto, una
imminente temporanea correzione della tendenza, oppure il prossimo verificarsi di una vera e propria inversione
di tendenza. Naturalmente, può essere anche un falso segnale.