Il primo aspetto da curare quando si intraprende un programma personale (es.studio, dieta, lavoro) è senza dubbio quello di associare la qualità alla quantità nella programmazione degli obiettivi. Ciò significa che è necessario pensare sia ai cosiddetti “obiettivi di risultato” (quantitativi) che ad “obiettivi di prestazione” (qualitativi). Se si desidera migliorare ad esempio il proprio successo nello studio di una materia, è necessario porsi obiettivi relativi al miglioramento/raggiungimento di un voto, ma porsi contestualmente anche degli obiettivi relativi al miglioramento delle proprie capacità necessarie per raggiungere tali risultati (ma anche altri risultati futuri).
Risulta essere altrettanto importante porsi degli “obiettivi di processo”, che si riferiscono a modi di fare e vissuti che si desidera che connotino l’allenamento e il raggiungimento dei propri obiettivi (generalmente di prestazione). Un esempio è: consumare i pasti previsti dalla dieta (obiettivo di prestazione), concentrandosi su pensieri ed emozioni positive (obiettivo di processo) per dimagrire 5 chili in un mese (obiettivo di risultato).
Ci sono poi 7 caratteristiche fondamentali che un obiettivo deve possedere e che sono state sintetizzate attraverso l’uso della parola-acronimo S.M.A.R.T.E.R. che nasce dall’elenco delle 7 qualità positive espresse attraverso altrettanti termini inglesi. Vediamole ad una ad una.
Un obiettivo deve essere innanzitutto SPECIFICO (S). Ciò significa che occorre definire bene quello che si vuole, nei dettagli. Qualche esperto ha dimostrato che se si desidera qualcosa di impreciso o se si scelgono obiettivi troppo ampi, si finisce su strade indesiderate presto senza riuscire a controllare le proprie scelte, perchè la mente tenderà ad essere attratta da tutto ciò che somiglia a quella “immagine mentale imprecisa desiderata”, che diventa come un’ombra o una sagoma scura in grado di attrarre verso strade che portano ad obiettivi che potrebbero poi rivelarsi qualunque cosa una volta raggiunti. In questo caso è la natura umana “cibernetica”, cioè che punta spontaneamente ad essere attratta dalle cose che somigliano ai bersagli che si tengono in mente, che finisce per essere usata a proprio svantaggio.
Un obiettivo deve essere anche MISURABILE (M). Questo vuol dire che si devono poter monitorare i propri progressi periodici o il suo raggiungimento. Alcuni obiettivi si misurano con degli intrinseci sistemi numerici. Ad esempio un voto si misura con dei numeri, un peso da raggiungere anche. Ma in altri casi occorre adottare dei buoni sistemi di misurazione soggettiva. Spesso si utilizzano, a tal proposito, delle scale di autovaultazione da 0 a 10 che possono servire ad esprimere il proprio giudizio sul modo di fare qualcosa o sui vissuti che sono sperimentati mentre si fa qualcosa (es. calma o viceversa l’ansia).
Un’altra caratteristica degli obiettivi da fissare è che devono essere RAGGIUNGIBILI (A = ATTAINABLE). Questo significa che i sogni vanno bene, ma che bisogna intrecciare i propri obiettivi alle proprie risorse attuali che possono essere migliorate gradualmente. Un obiettivo è “ottenibile” se può essere raggiunto con impegno nel tempo previsto e questo lo rende anche motivante perchè la persona lo percepisce “giustamente difficile”, cioè nè impossibile rispetto a quello che sa fare (demotivante), nè troppo facile rispetto alle proprie risorse (e ugualmente demotivante).
Gli obiettivi devono essere anche REALISTICI (R). Questa caratteristica è più che altro legata alla possibilità di raggiungerlo nel tempo che si intende impiegare per farlo. Per questo occore valutare bene cosa si deve fare e in quanto tempo.
Tutti gli obiettivi devono essere TEMPORALMENTE SCANDITI (T) o come si dice in lingua inglese “Time Phased” perchè è necessario stabilire dei tempi di miglioramento e di raggiungimento finale. A questo proposito si devono distinguere obiettivi a breve, a medio e a lungo termine.
Gli obiettivi devono essere ECCITANTI (E) e questo dipende anche dalla possibilità di intrecciarli con altre fonti di interesse di una persona.
Ultima delle sette qualità, ma non meno importante, è che gli obiettivi devono essere REGISTRATI (R) che significa che essi vanno scritti da qualche parte e riletti perchè solo in questo modo vengono mantenuti presenti nella propria mente.
Una importante regola nei propri programmi è quella di spezzettare i compiti che si devono eseguire per raggiungere un certo risultato, in modo da renderli più facili e da avere la sensazione di poterli svolgere.
Per motivarsi è importante anche ricordarsi spesso di ciò che si proverà una volta raggiunto l’obiettivo. Questo può essere fatto in modo efficace anche attraverso delle tecniche di visualizzazione che coinvolgano tutti i sensi e in grado di attivare il sistema emotivo-motivazionale.
Di fronte ai fallimenti nel raggiungimento degli obiettivi occorre darsi il diritto di sbagliare, perdonandosi e comprendere perchè è accaduto e come fare per migliorare in futuro. Se non è possibile raggiungere quello stesso obiettivo, la lezione servirà comunque per altri aspetti della vita futura.
Risulta essere importante anche riconoscere la presenza di obiettivi in conflitto tra loro, perchè tra due cose che si desiderano fortemente ma che si respingono tra loro finirà per prevalerne una sola o potrebbe accadere che non si riesca a conseguire nulla.
Occcorre anche ricordare che è sempre necessario scegliere da sè (anche se supervisionati da altri) i propri obiettivi. Nessuno può sapere meglio di se cosa è meglio per se stessi.
Una grande regola guida della programmazione del cambiamento rimane quella di credere nel futuro, a dispetto dei pessimisti, credere nell’impegno personale ed essere ottimisti facendo del proprio meglio. Questo è quello che viene definito “pensiero Blue Sky”, che è l’importante capacità di vedere l’azzurro oltre le nuvole!