Quando si dà un’occhiata ai dati sul lavoro dei giovani, sull’offerta e la tipologia dei contratti proposti, sulle retribuzioni medie, il paragone con i partner dell’area Euro diventa abbastanza sconfortante. Ancora di più se si fa il raffronto partendo dalle statistiche che riguardano il Mezzogiorno d’Italia.
Un’indagine del Ministero del Lavoro sull’occupazione giovanile ha mostrato che quasi il 10% dei giovani sotto i trent’anni presenta due caratteristiche da sottolineare: è in attesa di occupazione e ha interrotto gli studi dopo la licenza media. Niente formazione e niente lavoro: la condizione peggiore in questa situazione di crisi economica.
Se si tara il dato filtrandolo alle sole statistiche del Sud Italia si arriva a percentuali ancora più alte, sfiorando il 15%. Dei tre milioni di under 30 che abitano sotto Roma quasi mezzo milione ha fermato i suoi studi alla terza media. L’obbligo scolastico in italia è già da qualche anno stato esteso ai sedici anni. Si tratta quindi di giovani che si sono iscritti alle scuole superiori abbandonandole nel corso dei primi anni.
Un problema, quindi, che è prima di tutto scolastico e che poi diventa, drammaticamente, lavorativo.